A che punto siamo con l’organizzazione del Centenario della Grande Guerra? Il “cantiere” continua ad essere attivo e – come riporta l’assessore Barbara De Nardi – “ogni giorno arrivano proposte dalle varie associazioni”. Un work in progress, quindi, che rimane aperto ad integrazioni ma che ha confermato gli appuntamenti immancabili e gli eventi principali.
Vittorio Veneto si appresta così ad ospitare ben 7 raduni delle Associazioni d’Arma Nazionali, incontri e conferenze, mostre, concerti, esposizioni ed eventi sportivi. Come la maratona ribattezzata “Eroica 15-18”, che si terrà in città il 17 ed il 18 marzo.
Il Centenario prevede anche progetti ad hoc dedicati alla figura di Brandolino Brandolini d’Adda, nobile e parlamentare che rinunciò al beneficio dell’esonero partecipando alla Prima Guerra Mondiale, durante la quale morì in battaglia, nel 1916. Sul sito internet del comune l’amministrazione aggiorna costantemente la pagina dedicata agli eventi del Centenario, pubblicando le date degli appuntamenti: “Il sito copre ormai i prossimi due-tre mesi di eventi” rende noto De Nardi. Il comitato organizzatore si riunisce ogni martedì, per discutere, approvare e confermare quanto deciso nei mesi scorsi e riportato nella brochure ufficiale del Centenario.
La programmazione troverà il suo culmine a novembre, con la commemorazione ufficiale della fine del Primo Conflitto Mondiale, che concluderà le iniziative riunite sotto l’etichetta “Vittorio Veneto 1918-2018. Quando scoppia la pace”.
Ci sarà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella? “Non hanno ancora deciso – rende noto De Nardi – Non abbiamo per ora ricevuto il suo “no”. Di solito però il diniego alla partecipazione arriva subito, come nel caso di Padova. Ad ogni modo sarebbe sgarbato fare pressioni”.
La mancanza del “no” di Mattarella fa ben sperare, quindi, e i precedenti sono tutti dalla parte della città: sarebbe infatti la prima volta che la più alta carica dello Stato diserta questo tipo di commemorazione.
E anche sul fronte economico degli sponsor e delle erogazioni liberali De Nardi è ottimista: “E’ da mesi che stiamo dialogando con grandi realtà del territorio, e abbiamo avuto risposte positive. Ora c’è bisogno di una procedura di evidenza pubblica”.