La favola dei Tre Porcellini diventa passato. Il futuro è bioedilizia. Una casa sostenibile e a prova di sisma
Quando pensiamo alla nostra casa dei sogni, potrebbe tornarci in mente la storia dei Tre Porcellini, con i loro insuccessi per le costruzioni in paglia ed in legno, mentre la casa in mattoni, essendo la più resistente e sicura, è rimasta per loro e per noi la soluzione ideale.
Al giorno d’oggi andare a dire a un bambino “Noi viviamo in una casa in legno”, potrebbe procurare sonni poco tranquilli, ma in realtà la casa in legno si sta diffondendo sempre più negli ultimi anni e apparentemente non si riconosce.
Quando nel 2012 i primi bilici sono arrivati a Solighetto, molta gente è venuta ad assistere ai lavori! Non sono passati molti anni, eppure era un periodo in cui l’efficienza energetica era in evoluzione per i sistemi tradizionali, ma in Italia solo un paio di nomi erano ferrati in bioedilizia, ed anche per questo oberati di lavoro.
Dal momento che in Austria e Germania c’è stato un forte sviluppo di case in legno nel secondo dopoguerra, proprio due fornitori austriaci si sono contesi la casa ai piedi dei colli. L’azienda vincitrice è stata scelta per un discorso di tecnica costruttiva, non dobbiamo pensare infatti che tutte le case clima siano uguali, ognuno utilizza metodi o materiali diversi che possono essere più o meno indicati rispetto alla zona geografica di realizzazione.
Le case in bioedilizia sono caratterizzate da un isolamento molto elevato. I muri esterni sono molto spessi: ben 39 cm isolante compreso che, tradotti in vantaggi, significano niente umidità. Avete presente quella spiacevole sensazione che abbiamo specialmente in primavera ed autunno quando si sta meglio fuori che dentro? In queste costruzioni il problema scompare.
“Il sistema costruttivo è completamente diverso da quelli tradizionali” commenta Sandro Granzotto, proprietario della casa “Prima bisogna realizzare un progetto su carta e poi le pareti vengono preparate e forate direttamente in fabbrica. Ci possono essere delle piccolissime varianti in corso d’opera, ma di base bisogna avere le idee chiare già in partenza.”
Alla domanda relativa all’investimento la risposta si riallaccia a quanto appena detto “Dovendo definire già tutto a priori, non ci sono extra rispetto al costo preventivato e l’investimento si equivale a quello di una casa costruita con metodo tradizionale.”
Le voci della costruzione sono girate velocemente in paese e quando a fine agosto sono arrivati i bilici targati Austria, molti sono giunti in paese per assistere a questa novità. In una sola settimana la casa era al coperto e la gru è rimasta sul posto solo tre giorni. Ordinata a marzo, la chiusura lavori è avvenuta a metà dicembre, giusto in tempo per festeggiare il Natale nella nuova casa.
“Se tornassi indietro rifarei la stessa scelta” continua Sandro Granzotto “Certo, forse gli stranieri non curano i dettagli estetici come noi italiani, ma alla fine era quello che desideravo ed ora vedo che sempre più persone si stanno avvicinando a questa mentalità. La casa ha ottime prestazioni ed è stata certificata da una ditta esterna di Bolzano in Classe Gold.”
Paura dei terremoti? Allora fateci un pensierino, perché in una zona sismica 2 come la nostra, una casa in legno molto più performante delle tradizionali grazie alla maggiore flessibilità, può fare la differenza.
Tiziana Benincà