Pur trattandosi di una vallata ampia e protetta dalla catena bellunese, non vi si trovano testimonianze di insediamenti umani risalenti alla preistoria. Tombe rinvenute nel corso del secolo scorso attestano invece l’esistenza di antichi centri abitativi romani, situati nelle zona del Soligo, lungo la via Claudia Augusta, che, percorrendo l’intera vallata, costituiva un percorso che congiungeva la valle del Soligo con quella di Belluno.
I primi centri sorsero proprio nei pressi di questa via, molto utile per le comunicazioni, segnando la nascita di una colonia agricola militare, una realtà, di cui gli abitanti, prevalentemente soldati, potessero accorrere a difendere i territori, costantemente minacciati dalle tribù montane.
Altro sistema molto importante: i castra, di cui si trovano ancora tracce nelle rovine di alcuni castelli, che resero la zona strategicamente importante.
Con la caduta dell’impero romano, e il conseguente dominio longobardo, le difese, e quindi i castra, vennero rinforzati, per far fronte alle pressanti incursioni provenienti da settentrione.
Nel 1400 il territorio di Pieve di Soligo (nella parte destra del fiume) finì sotto il dominio del comune di Treviso, mentre il suo versante sinistro rimase ai conti Caminesi di Sopra e poi alla famiglia dei Brandolini.
Con la pace di Campoformio (1797), coincidente con la caduta della Repubblica Veneziana, Pieve di Soligo ed il Quartier del Piave divennero territori appartenenti all’Austria.