Natale a rischio lockdown per l’Italia alle prese con la seconda ondata di coronavirus. Ai tradizionali festeggiamenti allargati, con i cenoni e i pranzi con tutta la famiglia, ecco quindi contrapporsi la prospettiva di un Natale di estrema prudenza, in cui purtroppo la circolazione del virus sarà ancora intensa per cui non saranno possibili cenoni allargati, assembramenti, persone che non si conoscono e che stanno una vicina all’altra. Sarà un Natale con i propri cari, naturalmente sapendo che i propri cari hanno adottato a loro volta dei comportamenti saggi.
Cenone intimo dunque, con poche persone che si conoscono e che stanno molto attente alla distanza e all’igiene e che festeggiano in maniera sobria.
Per i ministro Francesco Boccia, intervistato a “il nostro Natale sarà diverso. Ora dobbiamo mettere in sicurezza il Paese, poi diciamolo con franchezza, ci sarà solo il nucleo familiare più stretto e dobbiamo fare attenzione”.
A parlare di un “Natale diverso” è stata anche la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa: “Non credo che ci possano essere allentamenti delle misure per Natale: dovremo anzi prevedere molto probabilmente una limitazione delle persone riunite a non oltre il primo grado di parentela. Credo che sarà un Natale ben diverso da quello che abbiamo conosciuto”.
L’infettivologo Massimo Galli, in una intervista ha dichiarato: “Non voglio dire che gli italiani a Natale dovranno digiunare, si potranno raccogliere in piccoli gruppi, ma i grandi cenoni familiari e grandi veglioni quest’anno ce li dobbiamo dimenticare fin d’ora”. “Anche se chiudessimo tutto oggi, e riaprissimo per Natale o prima di Natale, è abbastanza evidente che se non manteniamo le precauzioni, anche dopo la riapertura cadremmo esattamente nell’errore di ferragosto, quando un’interpretazione disinvolta del ‘dobbiamo convivere col virus’ ha portato al risultato che il virus ha fatto festa insieme a gli italiani”, aveva spiegato.