Dall’asinello ai “bandòt”: un viaggio tra storia e folklore nel cuore del Veneto

La notte tra il 5 e il 6 dicembre, mentre gran parte dell’Italia dorme, in molti comuni della provincia di Treviso si respira un’atmosfera magica. È la notte di San Nicolò, una tradizione secolare che continua a incantare grandi e piccini nella Marca Trevigiana.

San Nicolò, conosciuto anche come San Nicola di Bari, è una figura amata e venerata in tutto il Veneto. La sua storia risale al IV secolo, quando era vescovo di Myra, nell’attuale Turchia. La leggenda narra che salvò tre giovani fanciulle dalla schiavitù, donando loro tre sacchetti d’oro come dote. Questo gesto di generosità lo rese il protettore dei bambini e diede origine alla tradizione dei doni.

Nel territorio trevigiano, la festa di San Nicolò è particolarmente sentita in diverse località. Nel Quartier del Piave, che comprende comuni come Pieve di Soligo, Farra di Soligo e Refrontolo, la tradizione è ancora molto viva. Qui, i bambini attendono con trepidazione l’arrivo del Santo a cavallo del suo fedele asinello.

A Vittorio Veneto, la celebrazione assume connotati unici con la tradizione dei “bandòt“. Questa usanza prevede un chiassoso corteo composto da bambini, genitori e nonni che percorrono le vie della città facendo rumore con pentole, coperchi e altri oggetti. L’obiettivo è richiamare l’attenzione di San Nicolò e guidarlo verso le case dei bambini buoni.

La figura di San Nicolò che arriva su un asino con il carretto è profondamente radicata nell’immaginario popolare della Marca Trevigiana. Questa rappresentazione, diversa dal più noto Babbo Natale con la slitta e le renne, sottolinea il carattere umile e accessibile del santo. L’asinello, animale paziente e laborioso, simboleggia la natura terrena e concreta dei doni portati ai bambini.

I “bandòt”: una tradizione che unisce generazioni

La sera del 5 dicembre, Vittorio Veneto si anima con il suono dei “bandòt“. Nel 2023, oltre 1000 persone hanno partecipato a questa festosa processione. Il corteo più grande parte solitamente dal patronato Borsoi di via Cavour a Serravalle e si snoda per le vie del centro storico. Ma la stessa usanza si trova anche a Ceneda e in altri quartieri.

 

Il radicamento di questa festa in provincia di Treviso ha radici profonde. Durante la Repubblica di Venezia, San Nicola era venerato come patrono dei marinai. Nella Basilica di San Nicolò al Lido di Venezia si celebrava una messa solenne dopo la cerimonia dello sposalizio del Mare.

Con il passare dei secoli, la devozione si è estesa nell’entroterra veneto, trovando terreno fertile nella Marca Trevigiana. La figura di San Nicolò, con il suo messaggio di generosità e attenzione verso i più piccoli, si è perfettamente integrata con i valori della comunità locale.