A Formeniga, un piccolo modello virtuoso di agricoltura polivalente
FORMENIGA – Sul fatto che Formeniga sia uno dei quei luoghi idilliaci della provincia di Treviso che restano nel cuore, non ci sono dubbi: quindi per l’azienda agricola Castello di Formenigagià il fatto di poter contare su quasi 3 ettari di terreno arrampicati sulla collina da cui domina la chiesa di San Pancrazio, è un ottimo punto di partenza. Il paesaggio è da cartolina e la terra è fertile come poche.
Se poi ti chiami Carlo Piccoli, sei il fondatore dell’Accademia di Arte Casearia, hai girato il mondo insegnando e imparando ad essere Mastro Casaro e credi fermamente nelle piccole aziende agricole come modello di sussistenza alimentare, si può intuire come le ambizioni di questo progetto imprenditoriale siano degne di attenzione. Ma andiamo con ordine. Tutto parte dalla casa natale di Carlo: qui viveva il nonno “Giovanin” che, come tutte le famiglie rurali, poteva contare su un paio di vacche, i maiali, le galline e l’orto per ricavare cibo quotidiano per moglie e figli.
Poi i figli hanno fatto altro, ma nel DNA di Carlo, classe 1963, è ben incastrato un filamento che sa di terra, fieno e latte. Nel 2013, dopo un’ingente ristrutturazione della stalla e dei vari annessi, ha voluto insediare qui a Formeniga la sede operativa dell’Accademia di Arte Casearia, che ospita ogni anno un centinaio di allievi da tutto il mondo. Nel piccolo ma efficientissimo caseificio, si insegna a fare il vero formaggio artigianale, che matura in piccole celle scavate nella collina e viene studiato nell’aula didattica al piano terra, che, di sabato mattina, diventa un variopinto punto vendita di ortaggi, frutta e uova coltivati nell’azienda agricola.
Perché il progetto non è solo legato al formaggio, ma ve ben oltre. Per ora si concretizza solo nei prodotti freschi, ma a breve arriveranno insaccati, conserve, birre, pane e altri prodotti rigorosamente genuini e agricoli che Carlo vuole produrre completamente all’interno dell’azienda. Perché, a Castello di Formeniga c’è tutto, in un incastro perfettamente studiato: due vacche da latte felici che pascolano liberamente; i recinti mobili per polli e galline; lo stagolo per i maiali; il bosco per farli razzolare; una piccola serra per fragole, pomodori e primizie; l’orto per le verdure di stagione; il frutteto con 70 alberi da frutto antichi recuperati.
Il tutto gestito come una volta, secondo il principio della circolarità: gli animali donano concime di prima qualità, mangiano gli avanzi dell’orto e tengono puliti i prati. Equilibri così semplici ed arcaici che sembrano quasi delle favole. Ma nell’azienda agricola Castello di Formeniga questa favola accade, ogni giorno. Dove sta il trucco?
In tanto, tantissimo lavoro manuale, possibile solo perché le dimensioni e le proporzioni dell’azienda sono studiate al centimetro nei costi gestionali; e nella visione imprenditoriale di Carlo, che vuole integrare la produzione con un progetto di agriturismo innovativo, dove oltre che di qualità alimentare, gli avventori saranno cercatori di esperienze rurali e gastronomicherealmente genuine e creativamente alternative. Del resto qui un tempo sorgeva un antico Castello, quindi seguiremo con attenzione l’evolversi di questo progetto agricolo che, viste le premesse, siamo certi sarà degno di curiosità.
Sara Armellin