VITTORIO VENETO – Il vecchio detto “contadino, scarpe grosse e cervello fino” sembra essere stato coniato per l’azienda agricola Prati di Meschio: perché l’ode all’intelligenza degli agricoltori, che sanno trarre ricavo da un continuo e delicato dialogo tra le mille variabili della natura e le già complesse esigenze produttive,trova in Giovanni Balbinot un esemplare degno di racconto.
Siamo a Vittorio Veneto, nella primissima pianura dove le case si diradano per lasciare posto ai campi: qui si estendono i 20 ettaridell’azienda agricola Prati di Meschio, forti della terra di proprietà del fu-nonno Giovanni. Fin dagli anni 50 i Balbinot conducono queste terre, suddivisi tra vigneto, cereali, orticole e foraggio per gli animali. Il padre, Luigi Balbinot, porta avanti con successo l’attività di famiglia, ma il figlio Giovanni, classe 1975, preferisce dedicarsi agli studi: si laurea in Fisica, diventa dottore di ricercaall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Legnaro (PD) e approda al CERN di Ginevra.
Cosa potrebbe volere di più dalla vita un fisico? Ma il dna di imprenditore agricolo scorre nel sangue di Giovanni, che pur incarnando il clichè del cervello in fuga, torna sempre volentieri a Vittorio Veneto e contribuisce con idee e intuizioni alla gestione dell’azienda agricola di famiglia. Finchè nel 2010 matura la decisione di tornare completamente alla terra: rinuncia alla carriera da fisico e si butta anima e corpo nello sviluppo dei suoi progetti agricoli. Perché a Prato di Meschio le idee sono frizzanti come il prosecco brut e spaziano con consapevole creatività in diversi ambiti agricoli.
Con il supporto di papà Luigi e un team di consulenti – parenti laureati in materie agricole, Giovanni gestisce l’azienda di famiglia, dedicandosi in prima persona a diversi tipi di progetti. A partire dall’apertura nel 2015 della PPL – Piccola Produzione Locale – per poter vendere direttamente gli insaccati che la famiglia ha sempre prodotto per sé, come vuole la tradizione: cotechini, salsicce e salami in inverno, mentre sopresse, coppe e pancette principalmente in estate essendo prodotte durante la stagione fredda e stagionate lentamente durante l’anno in una profumatissima cantina.
I maiali, una quarantina di capi, razzolano beati in recinti ampi con abbondanza di paglia e balle di fieno con cui giocare, nutriti dai cereali prodotti internamente nell’azienda agricola. E poi galline ovaiole, vigne per prosecco brut e con il fondo, cereali per birre agricole, qualche orticola di stagione. Ultimo progetto aziendale, che vedrà il primo raccolto quest’anno, son 10 ettari di nocciole sulle colline di Conegliano, 6 di orzo distico per la birra e 3 mila piante di olivi arbequina che verranno coltivati a filare, unendo le tecniche del vigneto a quelle dell’olivicoltura.
I prodotti di Prati di Meschio possono essere acquistati nel punto vendita aziendale: dagli insaccati alle uova, dalla birra al prosecco e le immancabili orticole di stagione, tutto coltivato con metodi agricoli tradizionali, con una veste grafica semplice ma ben coordinata che rende piacevole l’acquisito. Perché anche l’occhio vuole la sua parte: e la soddisfazione delle papille, ve lo possiamo garantire, sarà assicurata.
Sara Armellin