Questa importante vetta delle Prealpi venete (1775 m s.l.m.), che segna il confine tra le province di Vicenza, Treviso e Belluno, è considerata una delle salite più belle della nostra penisola.
La sua lunghezza e il dislivello ne fanno una pedalata impegnativa, da qualsiasi versante si affronti, ma suggestiva ed appagante tanto che, negli anni settanta e ottanta è stata più volte inserita nel Giro d’Italia.
Il percorso “classico” che il nostro lettore, munito di bicicletta, potrebbe intraprendere sarebbe quello corrispondente alla mitica “strada Cadorna”, fatta costruire in epoca bellica dall’omonimo generale per raggiungere la sommità del massiccio.
L’ascesa parte dal centro di Romano d’Ezzelino e raggiunge la vetta in quasi 27 chilometri, tenendo presente che le parti più dure del tragitto sono quella iniziale (circa 8 km) e la finale. Sono possibili anche altri itinerari che partono da versanti diversi del Grappa nonché da tutte e tre le province che condividono il massiccio.
Numerose sono anche le possibilità per il ciclismo fuoristrada su mountain bike con percorsi di varia difficoltà, dislivello e lunghezza, su strade militari, ora forestali, e mulattiere.
Al di là dello sport, questa vetta, chiamata in antichità Alpe Madre, riveste un ruolo molto importante nella storia e nella memoria del nostro paese. Nella prima guerra mondiale, infatti, dopo la disfatta di Caporetto, il Monte Grappa diventò il perno della difesa italiana, tanto che gli austriaci tentarono inutilmente e più volte di conquistarlo per avere accesso alla pianura Veneta.
Il percorso è consigliato a ciclisti esperti e allenati.